Eugenio Tomiolo - La Speranza

autore: EUGENIO TOMIOLO
titolo: Speranza
tecnica: affresco
misure: cm. 140 x 115
epoca: 14 luglio - ante 22 luglio 1956
collocazione: via Mario Beretta
iscrizioni: “La speranza”, in basso a sinistra; “E. Tomiolo 1956”, in basso a destra

 

dipinto di Eugenio TomioloL'opera. Il dipinto interpreta probabilmente la volontà di una rappresentazione di un sogno agreste e di un rinnovato contatto pacifico con la natura espresso nella parziale nudità della figura femminile che versa mediante due brocche dell'acqua sul terreno, mentre alle sue spalle è rappresentato in volo un uccello.
Particolarmente bella è la resa dell'acqua che fuoriesce dalle brocche anche perché è la zona in cui la stesura cromatica si è meglio conservata. Compaiono in alcuni punti, soprattutto sotto le braccia della figura, segni di graffiti realizzati dall'autore durante l'azione di riporto del cartone sull'intonaco ancora umido.

 

L'artista. Nacque a Venezia il 18 dicembre 1911 e fu proprio nella città lagunare dove frequentò la Scuola d'Arte dei Carmini e lo studio del restauratore Moro. Nel 1934-35 si trasferì a Verona per seguire i corsi dell'Accademia Cignaroli. In quegli stessi anni partecipò ai Littoriali per l'affresco grazie ai quali ottenne una segnalazione.
Tra il 1937 e il 1940 si trasferì a Roma per svolgere il servizio militare e qui ebbe modo di mettersi in contatto con gli artisti della "Scuola Romana".
Nel 1940 e nel 1941-42 lavorò in una chiesa di Padova realizzando una serie di affreschi a carattere sacro andati distrutti sotto i bombardamenti. Nel 1942 decorò la cappella dell'Ospedale Civile a Legnago.
Dal 1945 si stabilì a Milano dove venne in contatto con il movimento di "Corrente" e dove insegnò presso la Scuola d'Arte Applicata del Castello Sforzesco, il Liceo e l'Accademia di Brera.
Nel 1963 scolpì un presepio in legno per la chiesa di Metanopoli nei pressi di Milano.

 

Notizie storico-critiche. Tomiolo diede la conferma della sua partecipazione il 7 giugno 1956 dopo essere stato contattato personalmente da Vincenzo Costantini. In una lettera del16 giugno riferì al Comitato Organizzatore che avrebbe di lì a poco spedito il cartone che fu sicuramente terminato il 26 giugno. Il 13 luglio venne preparata la superficie muraria sulla quale Tomiolo il giorno dopo iniziò a realizzare la propria opera che venne terminata in data imprecisata, ma sicuramente prima del 22 luglio, data dell'inaugurazione della Galleria all'aperto.
Tomiolo adottò, in quest'occasione, un linguaggio semplice e vicino al naturalismo sebbene questo non gli impedisse di caricare l'immagine di suggestioni fiabesche. In quel periodo egli stava attraversando una fase, che sarebbe durata sino al 1961, definita da lui stesso "l'industria fiorita", ovvero una rappresentazione in cui l'artista aspirava ad un paradiso terrestre umano caratterizzato da rapporti semplici e veri, dove la realtà urbana veniva trasformata sino a diventare una specie di giardino dell'Eden.
Il linguaggio fantastico - allegorico che l'autore impiegò nell'affresco di Arcumeggia venne adottato non solo in campo pittorico, ma anche in quello grafico, settore caratterizzato da una produzione piuttosto consistente.

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Eugenio Tomiolo - La Speranza

 

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