Ferruccio Ferrazzi - L'attesa
autore: FERRUCCIO FERRAZZI
titolo: Attesa
tecnica: affresco
misure: cm. 130 x 100
epoca: 9-10 luglio 1956
collocazione: scalinata tra via Circonvallazione - via M. Beretta
iscrizioni: "SUSANNA PRISC(HI)/ATTESA F. FERRAZZI 1956"
L'opera. Il dipinto raffigura una donna ed una figura giovanile che si affacciano da dei tendaggi in compagnia di alcuni animali, una capra e due gatti. Lo spazio è costruito mediante una tridimensionalità appena accennata e ottenuta grazie alla disposizione del monumentale personaggio femminile, a sinistra, dietro i tendaggi. La figura giovanile, invece, tende a definire con l'apertura delle gambe una certa profondità che viene però attutita dal fondale neutro alle sue spalle.
L'artista. Nacque a Roma nel 1891 dove studiò presso l'Accademia di San Luca. Nel1914 gli venne assegnato il Pensionato Artistico Nazionale. Nel 1916 aderì al Futurismo e nel 1919 espose alla Mostra Nazionale del Futurismo alla Cava di Milano. Nel 1920 partecipò alla Biennale di Venezia e l'anno successivo tenne una personale alla Casa d'Arte Italiana di Prampolini.
Nel 1926 ottenne il premio del Carnegie Institute di Pittsburgh, mentre nel 1929 divenne titolare della cattedra di decorazione murale all'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1930 fu invitato da Margherita Sarfatti alla Mostra di Novecento a Buenos Aires.
Nel 1932 partecipò alla XVIII Biennale di Venezia e nel 1933 fu eletto accademico d'Italia. Nel 1936 intervenne al Convegno Volta di Roma in disaccordo con Carrà sul tema dei rapporti tra architettura e arti figurative. Tra la metà degli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta eseguì un ciclo di affreschi per il mausoleo della tenuta dei coniugi Ottolenghi ad Acqui Terme.
Ferrazzi è considerato uno dei maggiori esponenti della pittura murale italiana. Nel corso della sua attività predilesse la tecnica dell'encausto in cui manifestò particolari doti al punto che artisti come Cagli, Guttuso e Zivieri seguirono le sue lezioni all'accademia. Ferrazzi abbinò l'attività di pittore a quella di scultore, tecnica nella quale si rivelò artista altrettanto valido.
Morì nel 1979.
Notizie storico-critiche. Grazie al reperimento di una riproduzione dell'epoca, probabilmente scattata dal fotografo Faoro di Varese (vedi foto 129, p. 151 l, è stato possibile ricostruire dettagliatamente l'immagine del bozzetto che attualmente risulta perduto. Questo, che dalla foto appare di qualità indubbiamente elevata, più ancora della versione ad affresco, presentava sommariamente la medesima impostazione, sebbene meno ricca di particolari. La figura più adulta, sul lato sinistro, nel bozzetto appariva più snella e meno coperta dai tendaggi. L'ambiente circostante, inoltre, nell'affresco fu successivamente riempito con un maggior numero di figure di animali che nella prima versione non erano previste. Il plasticismo che caratterizzava i personaggi e la scenografia del bozzetto viene a mancare nell'affresco, per quanto sia lecito pensare che un tale effetto di appiattimento sia dovuto anche al deteriorarsi dell'opera.
Nella versione definitiva l'artista utilizzò una tavolozza cromatica piuttosto ridotta e limitata a tonalità scure. Le figure risultano contornate a graffito soprattutto sulle gambe e sulle tende a destra. I canoni formali ed estetici risentono ampiamente dell'area novecentista che caratterizzò la produzione di Ferrazzi soprattutto durante gli anni Trenta.
Un'opera intitolata “L'attesa” Ferrazzi l'aveva già realizzata nel lontano 1914; si trattava di un dipinto dalle soluzioni completamente diverse che, fra l'altro, è andato perduto. AI contrario l'accostamento di figura adulta femminile e di fanciulli vestiti con tuniche lunghe sino alle ginocchia non è nuovo all'interno del "corpus" pittorico di Ferrazzi. È oltretutto possibile accostare tipologicamente la posa della figura giovanile a gambe divaricate ripresa specularmente da quella di uno dei due bambini presenti nel dipinto "Donne di notte", del 1926, olio su tela, conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Audio Guida
Ferruccio Ferrazzi - L'attesa
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